giovedì 24 marzo 2016

Firenze

Ehy,
scusatemi se non mi sono più fatta viva e non ho più scritto post da natale, ma ho avuto il blocco dello scrittore aiutato dal poco tempo disponibile per scrivere. Sarebbe inutile dire che non è successo nulla di rilevante da raccontare perchè non è vero. È passato capodanno, l'arrivo di Fede (exchange student italiana), la visita di posti mozzafiato, il musical scolastico, le vacanze e il festival del cioccolato. Come potete ben capire non sono stata ferma un attimo e purtroppo il blog è passato in secondo piano. In questo post vi voglio parlare della mia gita scolastica a Firenze e del tornare a casa. Eh si, Domenica sono partita per tornare a "casa" per cinque giorni. Alle cinque del mattino è suonata la sveglia e dopo esattamente dodici ore ero in Italia. Purtroppo non sto scherzando da Slagelse (dove vivo io) all'hotel abbiamo dovuto prendere due treni, due aerei (scalo ad Amsterdam) ed un pullman . Perchè ovviamente l'importante è complicarsi la vita. Alla fine, al contrario di qualche mia compagna, sono stata bene, perchè amo viaggiare ed i treni e gli aerei mi rilassano. Una volta arrivati, abbiamo subito avuto le prime due ore di tempo libero, per poterci preparare per la cena. Personalmente ho passato tutto il tempo alla tv, quanto è stato bello rivedere gli stupidi programmi televisivi italiani come domenica in con Barbara d'Urso mentre intervistava Renzi. MI sono emozionata a capire, senza prestare nessuna forma di concentrazione, la tv. Ero troppo esaltata, come lo sono stata  nel camminare e sentire molta gente che parlava la mia lingua, mi sembrava quasi impossibile, come se fossi in un altro mondo. Mi sono sorpresa, soprattutto per i riflessi involontari del mio cervello. Ora spiego meglio, se camminando urti una persona, la prima cosa che dici è scusa, il problema che dipende la lingua in cui lo dici, e per i primi tre giorni continuavo a dire undskylde o tak (Grazie), non realizzando di essere in Italia e di poter semplicemente dire scusa o grazie. Ormai ho come riflesso involontario dire tak per ogni minima cosa. Un' altra cosa a cui non avevo mai pensato di potermici abituare e far fatica a non farlo è stato il cambio mentale Euro-Corone. Mi sembravano totalmente assurdi i prezzi perchè il mio cervello involontariamente li convertiva in Euro pensando fossero corone, quando erano già in euro. Le sensazioni che ho provato ad essere in Italia sono indescrivibili. Molte volte il mio desiderio più grande è stato prendere un treno e tornare a casa, ero cosi vicina, ma allo stesso tempo così lontana. Non volevo essere li con la mia classe, non ero a casa, volevo essere li con i miei amici o con la mia famiglia. Sotto quel punto di vista è stato difficile. Ora sono contenta di essere tornata in Danimarca a vivere la mia "vita" per un anno. A Firenze mi sentivo disorientata, non capivo più nulla, era come essere in una terra di mezzo, ne tutto ne niente. L'unica cosa davvero positiva è che mi sono sentita molto orgogliosa di essere italiana vedendo tutta la bellezza storica e l'arte.
Ovviamente mi sono resa anche conto di quanto il mio italiano stia peggiorando, ma ignoriamo.
Scusatemi ancora per il ritardo.
Alla prossima e Buona pasqua
Valentina

lunedì 28 dicembre 2015

Min danske Jul

Godmorgen... <3
Siete sorpresi di vedermi scrivere così presto? Lo so:  sono una delle persone più pigre su questa terra, tanto da scrivere con più di un mese come intervallo tra un post e l'altro, ma a questo post in particolare tengo tantissimo, infatti penso sia uno dei più importanti del mio blog ed infatti eccomi qua dopo solo cinque giorni.
Voglio parlare del momento che sto aspettando da più di un anno, da quando per la prima volta nel mio cervellino si è accesa la lampadina di venire in Danimarca. Tutta eccitata dall'idea, avevo iniziato a cercare più informazioni possibili legate a questo paese ai più, sconosciuto. Il problema è che non avevo trovato praticamente nulla, eccetto come gli exchange vivevano il natale qui. Avevo trovato diverse versioni su questo periodo dell'anno, ma ho sempre pensato fossero sempre esagerazioni, fino a meno di un mese fa.
Pensate che quando la mia insegnate di italiano mi aveva chiesto come mai avevo scelto la Danimarca, non capendo la mia scelta, le ho iniziato a parlare di quello che avevo letto sul natale, mentre lei mi guardava come un'aliena.  Quindi davvero potete capire quanto grandi fossero le mie aspettative, e stranamente non sono state deluse, anzi.
Quando scrivo Natale, molti di voi (come naturale che sia) pensano al 25 Dicembre. Mi dispiace deludervi, ma qui natale inizia il 1 Dicembre ufficialmente e il 20 Novembre praticamente, quindi esattamente un mese tra preparativi e  festeggiamenti.
Il primo dicembre casa mia era già addobbata a festa e noi abbiamo mangiato le æbleskiver, classico dolce di natale. Inoltre la mia Host mum ha iniziato a infornare e preparare quintali di biscotti sempre con tema natalizio, perciò in casa si sentiva molto l'atmosfera gioiosa.
Una cosa davvero carina che i Danesi hanno è lo julekalender, il calendario di natale. Una serie televisiva di 24 episodi, uno al giorno dal primo dicembre al 24. Ogni anno la televisione danese ne produce uno nuovo. Quello di quest'anno si chiama juleønsket (il desiderio di natale). Il desiderio era della protagonista di trovare il proprio padre biologico, Julie viene aiutata da un gruppo di angeli. Tutta la serie è incentrata sulle avventure della protagonista e dei suoi speciali aiutanti. Personalmente l'adoro come idea soprattutto perchè diventa soggetto di discussione perchè TUTTI, indipendentemente dall'età lo guardano.
Dicembre poi è il mese dei regali ed i danesi impazziscono letteralmente. Se essi hanno figli piccoli, che ancora credono in Babbo Natale, fanno trovare loro ogni giorno un piccolo regalino in una sacca o in una calza, dipende dalle famiglie, ovviamente portato dall'elfo aiutante (Nisse). Mentre se hanno i bimbi un po' cresciuti (come nella mia famiglia) i regali si riducono alle domeniche. Quindi i bambini piccoli ricevono 24 piccoli regali, e altri più grandi da BabboNatale la notte del 24, invece i ragazzi ne ricevono 4. Questo è un modo per festeggiare le domeniche dell'avvento ed aspettare il natale.
Tavolo del 24
Il natale vero e proprio inizia il 24 mattina con una colazione insieme a tutta la famiglia (noi siamo andati dalla nonna ospitante), verso le 15 siamo andati al cimitero (sorprendendomi di quanto fosse diverso dal nostro). C'era davvero molta gente e mi hanno spiegato che per la maggior parte delle famiglie, il 24 è l'unico giorno in cui vanno a visitare i propri defunti ; ecco spigata la quantità di gente presente.
Alle 16 in televisione è trasmesso un cartone animato natalizio con sketch da tutte le fiabe disney, con i personaggi che augurano Buon Natale. La mia famiglia ha la tradizione di guardarlo tutti insieme, bevendo una tazza di caffe e mangiando delle caramelle.
Alle 19 poi si inizia a mangiare e il 99% delle famiglie in Danimarca mangiano le stesse cose:

- Anatra
Flæskesteg
- Patate bollite
- Patate dolci (con burro e zucchero)
- Patatine (quelle nel sacchetto)
- Cavolo rosso
- Ris a la mande come dolce
(foto alla fine del post)

La cosa che più mi è piaciuta è il dolce: del riso bollito nel latte con burro e zucchero. Fatto raffreddare e unito a della panna montata e da mandorle spezzettate. Tutto poi ricoperto da una salsa ai lamponi o ciliegie (io preferisco i lamponi).
Un'altra tradizione sta nel mettere una sola mandorla intera in tutta la bacinella di riso e chi la trova ha diritto ad un regalo posto al centro della tavola. Finita la cena è il momento della foto in famiglia e poi ci si prende per mano e si cantano le canzoni natalizie danzando attorno all'albero di natale: é divertentissimo, ho amato quel momento. L'ultima canzone è un augurio al natale ed una benedizione alla casa, tanto che ci si prende per mano trenino-style e si CORRE per tutta la casa, camere comprese. Finito ci si siede sul divano ed è il momento dell'apertura dei regali, mentre si mangiano ancora caramelle. Finito di aprire i regali il primo giorno di natale è finito.



Video che mostra le danze attorno all'albero. (fonte youtube)


Il 25 siamo andati a casa dello zio ospitante e abbiamo iniziato a mangiare all'una e mezza ed alle cinque stavamo ancora mangiando, senza ne pause ne interruzioni. Io mi sono fermata e ho detto no alla prima portata di carne, non ce la facevo più. Questo perchè lo Julefrokost (Pranzo di natale) è composto da 4 portate di pesce, 6 portate di carne, uova e infine dolce. Sarebbe già tanto cosi, ma loro non contenti ad ogni portata, ogni singola cosa la devono mangiare su una fetta di pane nero, perchè altrimenti è maleducazione. Quindi potete solo immaginare quanto si mangi. Ho sempre pensato che un pranzo di natale italiano non lo batte nessuno come quantità. Quanto mi sbagliavo: i Danesi mangiano quasi il doppio e senza pause. Tutto il pasto ovviamente è accompagnato da shots di snaps (alcool) e birra. Quindi onestamente non so se mangino o bevano di più. Alle 19.30 poi finalmente siamo andati a casa e ho chiamato i miei su skype, avevo bisogno di un po di italiano dopo due giorni di full immersion nel danese. Il 26 copia del 25...
Così eccomi qua con 20 chili in più e con un'esperienza che nessuno mai mi toglierà.
Lo aspettavo da tanto e mi piacerebbe, negli anni a venire, cercare di prendere gli aspetti migliori del natale danese ed unirli a quelli del natale italiano; arrivando a fonderli. Questo non significa rinnegare le proprie origini o tradizioni, ma solo crescere e avere sempre il meglio da tutto quello che si scopre e conosce. Quindi anche l'anno prossimo mi piacerebbe ballare intorno all'albero magari cantando "a natale puoi". Mangiare il panettone prima e le caramelle dopo.
Detto quanto mi sia piaciuto, questo non significa che sia stato tutto rose e fiori: ero e sono lontana da casa insieme a gente, che si sto iniziando a conoscere e piano piano mi ci sto affezionando, ma non sono la mia vera famiglia. Non è veramente la stessa cosa. Stando seduta ad un tavolo per cinque ore non capendo una parola, perchè troppo stanca per concentrarmi. Arrivando a pensare incessantemente a cosa starei facendo se fossi stata in Italia.
Però ne vale la pena, Questo natale "difficile" mi ha arricchito 100 volte in più del classico natale con i tortellini della nonna e il panettone del "Rigali".
Sono estremamente grata a tutti quelli che mi hanno aiutato a viverlo ed ad essere qui.
Grazie di cuore a tutti
Vi lascio un po di foto del cibo che si mangia tradizionamente:
Valentina
Flæskesteg

æbleskiver

Ris a la Mande

Patate dolci





Classico piatto del 24

Anatra

Julefrokost

mercoledì 23 dicembre 2015

Min fødselsdagen

Buongiorno a tutti, come state?
Questo post lo voglio dedicare ad un giorno davvero speciale per me: il mio compleanno. Normalmente è un giorno che aspetto davvero con molta ansia e con molti progetti. Un giorno in cui sto con la mia famiglia e ricevo molte attenzioni specialmente da chi mi sta vicino; è un giorno in cui mi permetto qualche vizio, dicendomi:"Massi, oggi è il mio compleanno".
Quest'anno non avevo la classica ansia positiva caratterizzante del mese di Dicembre, mi sentivo indifferente. Per me è stato strano, tanto che continuavo a chiedermi il perchè e tentavo di rispondermi:"qua, molti giorni sono speciali e diversi dal solito, non solo il tuo compleanno, tranquilla" e intanto i giorni passavano e ieri il fantomatico giorno è arrivato: sono diventata 17enne. In Danimarca ci sono diverse tradizioni tutte legate alla bandiera (come potete vedere dalle foto).
Il mio risveglio è stato al 100% danese: Gitte è entrata in camera mia con la bandiera cantandomi la canzoncina danese per i compleanni, è stato emozionante... ahhahah e insolito. Per fortuna lo sapevo che sarebbe successo.
Poi abbiamo fatto colazione con le "boler", panini con carote e semi di girasole fatti da lei, davvero buoni. Finito di mangiare è stato il momento dell'apertura dei regali. La mia famiglia ospitante me ne ha fatti tre: un paio di orecchini davvero fini e carini, una padella per fare le æbleskiver (un classico dolce danese per natale, somigliante leggermente alle nostre frittelle di mele) ed infine un nisse (un pupazzo raffigurante l'elfo di Babbo Natale, fatto a mano dalla mia host mum). Non me li aspettavo cosi tanti e così carini, anche perchè sono cose che mi porterò in Italia e saranno ricordi legati al natale danese. Verso le 11 è arrivata la nonna ospitante, e tutte le volte che la vedo la mia autostima va sotto i piedi. Se penso di aver fatto buoni passi con il danese e di iniziare a capirlo, mi parla lei e tutto si vanifica. hahahahha Non riesco proprio a capirla e di questo un po' mi dispiace perchè lei è davvero carina. Un 'oretta e mezza dopo è arrivata Clarissa e abbiamo passato il pomeriggio insieme, guardando un film, chiacchierando, mangiando il pandoro per merenda e la pasta per cena. Gli uomini della mia famiglia ospitante erano in Austria per la settimana bianca e quindi sono stata solo con la madre, ma è stato davvero bello. Vedere la casa tappezzata di bandiere tutte per me, è stato emozionante. Ora la mia scrivania è tutta rossa e bianca con tre bandiere, il nisse, due cuori di carta fatti la sera precedente.  Mi sono mancati gli abbracci fisici da parte della mia famiglia, ma li ho sentiti davvero vicini come tutti i miei amici.
Sono stata davvero bene e sarà un compleanno diverso che difficilmente scorderò. Ancora una volta sono sempre più stupita dall'attaccamento dei danesi alla propria bandiera e terra...

MI piacerebbe ringraziare tutte le persone che via facebook o whatsapp mi hanno fatto gli auguri e hanno pensato a me, grazie di cuore.
A presto con un post tutto natalizio...
Adesso vi lascio con un Glædelig Jul <3

Vale
p.s. Perdonate la qualità delle foto

mercoledì 18 novembre 2015

Famiglie 1 ,2 o 3? Aggiornamenti

Ciao ragazzuoli,
ed eccomi qui con il post annunciato qualche settimana fa. Scusate se scrivo solo ora, ma aspettavo che si risolvesse la situazione prima di parlarne con voi. Ora si è sistemata nel migliore dei modi ed io sono davvero felice, quindi posso svelarvi ogni minima cosa. Ovviamente, lo scriverò in un unico post e voi lo leggerete in una manciata di secondi, ma io sono in ballo da esattamente due mesi con questa storia.
A settembre durante una normale conversazione con la mia host mum, lei mi ha rilevato che loro potevano ospitarmi soltanto cinque mesi perchè era la prima volta che ospitavano e non si sentivano pronti per un lungo periodo, oltre al fatto che sono una famiglia molto impegnata e che viaggia molto. Il problema è che l'associazione aveva detto loro di non dirmi niente fino alla fine della mia permanenza qui, e quindi io ero ignara di tutto ciò. Appena lo ho scoperto ho reagito nel peggiore dei modi, sono "scappata" di casa, sono andata dalla mia amica a confidarmi e sono stata davvero male: mi sentivo illusa, tutti i castelli che mi ero costruita nella mia mente sono stati distrutti in un attimo: tutto è crollato. Pensavo di essere la causa, e di aver fatto qualcosa di male. Ho iniziato a chiudermi in camera, a fare l'indifferente e a parlare sempre meno. Dopo una settimana, io e Gitte abbiamo avuto un'altra conversazione, grazie alla quale ho capito che stavo sbagliando a chiudermi e quindi ho ricominciato ad aprirmi leggermente, ma non come all'inizio. A distanza di tre giorni ho parlato con la mia coordinatrice locale, la quale mi ha offerto il cambio di famiglia. Molto titubante ho detto di si, ma in realtà io non volevo cambiare, mi sentivo come se avessi perso e buttato nella pattumiera i primi mesi. L'accordo era non dire nulla alla mia famiglia e di comunicarglielo appena trovata la nuova. Il problema, ma che è stata la mia salvezza, è che non ce l'ho fatta a non dire nulla, mi sono aperta con la mia host mum, le ho detto tutto quello che pensavo e ci siamo trovate d'accordo. Mi ha ascoltato e mi ha aiutato a capire meglio tutta la situazione. Io ero confusa, non capivo chi mi diceva la verità e chi mi mentiva, stavo male perchè non avevo più sicurezze. Dopo la mia chiacchierata, tutto è cambiato. dal giorno alla notte, credetemi era come vivere in un'altra casa. Avevo cambiato atteggiamento e modo di pensare e loro non lo so cosa hanno cambiato, ma ho iniziato a sentirmi a casa e bene, mi mancava sempre meno la mia famiglia e l'Italia ed ho iniziato ad apprezzare la mia vita danese. Tanto che un giorno sono uscita dal bagno e mi sembrava normale di essere a casa, vi giuro è stato stranissimo ho realizzato di essere in Danimarca e di stare bene. Esattamente dopo 2 mesi e mezzo che ero qua. Molti realizzano sull'aereo, molti le prime settimane mentre io ho realizzato dopo due mesi e mezzo. Era iniziato il mio periodo Si. Sono stata davvero bene fino a quando un venerdi (6/11) mentre stavo preparando una presentazione power point per il lunedì, è entrata in camera la mia host mum e come un fulmine a ciel sereno mi ha detto: "Mi ha telefonato Sussi, ti hanno trovato una famiglia, domenica alle due cambi." Vi giuro é stata una doccia gelata. Non mi sarei mai aspettata che la trovassero cosi presto perchè qua non ci sono molte famiglie. Inoltre stavo bene e mi ero pure dimenticata della questione dei cinque mesi, la mia filosofia era: " Sto bene adesso e al futuro ci penserò". Il mio problema era che il futuro è arrivato davvero troppo presto. La nuova famiglia ospitante è composta da una mamma, un papà, e tre figlie di cui la più grande è stata exchange student negli States. Sabato e Domenica sono stati davvero giorni difficili, salutare la mia vecchia casa, la mia famiglia, tutto. Ricominciare di nuovo senza volerlo però. Abbastanza scossa, Domenica ho cambiato famiglia... La cena è stata davvero strana, tutto nuovo e io non mi sentivo pronta. Lunedi ho passato tutto il giorno a piangere, mi sentivo una codarda, avevo paura ed ero scioccata, era successo tutto troppo in fretta. E quando cambi perchè stai male trovi tutto positivo nella nuova abitazione, ma se cambi quando sei felice prima, tutto ti sembra negativo e ti spaventa solo perchè è nuovo. So che non è la filosofia e il modo di pensare di un exchange, ma ognuno è diverso e sinceramente io sono felice di come sia andata. Lunedi sera ho parlato con la nuova host mum rivelandole tutto, che mi mancava la mia ex host family, che non stavo bene, che ero scioccata e del mio bisogno di tempo. Allora Mie (2)  ha chiamato Gitte (1) e parlando a lungo hanno trovato una soluzione: passare un po' di tempo in una casa e un po' nell'altra. Quindi Lunedi sono andata a dormire nella prima casa. il giorno dopo parlando ancora ho detto di essere più confusa di prima, felice ma confusa ed avevo paura del detto: "due piedi in una scarpa" di peggiorare con la prima e non instaurare nulla nella seconda. Allora ho riparlato con entrambe le famiglie e siamo arrivati alla soluzione: stare solo nella prima fino a Gennaio e per un giorno a settimana nella seconda. Due giorni dopo la mia prima famiglia mi ha dato la più bella notizia che avrei mai potuto ricevere: Avevano deciso di ospitarmi fino a quest'estate, alla fine della mia permanenza qui. Quindi dopo tutto questo casino (che in realtà è durato solo tre giorni) sono tornata in pianta stabile nella mia vecchia e unica host family. In sintesi ho traslocato solo per una notte. Ora devo solo ringraziare entrambe le famiglie, le quali sono composte da persone speciali, che hanno pensato a me e alla mia felicità piuttosto che alla burocrazia o all' associazione. Hanno messo me al primo posto e mi hanno ascoltato e accontentato. Ora sono davvero felice, tutto è cambiato, ho una famiglia dove mi sento a casa e non devo più subire lo shock del cambiamento non voluto ed improvviso. Sono davvero Grata e felice della nuova situazione. Ora è iniziato pure il natale... di cui ne parlerò nel prossimo post (spero a breve)... La mia priorità adesso era quella di informarvi di tutto il casino in cui sono capitata, ma da cui sono uscita ancora più felice di prima. Imparando ad ascoltare solo me stessa, i consigli vanno bene, ma io devo essere l'unica a decidere per me stessa e soprattutto essere onesta e spiegare al diretto interessato come mi sento e non a terze persone, le quali possono sono peggiorare le situazioni, di questo ne ho avuti davvero molti di esempi.
Ora chiudo il poema, con un gigantesco ringraziamento
Alla prossima
Vale

mercoledì 21 ottobre 2015

Amici

Buongiornoooo... come state?
Oggi vi voglio parlare dell'amicizia quando sei exchange , del valore a cui gli attribuisci e il significato di essa quando sei fuori patria.
La lampadina contenente questa idea si è accesa ieri sera, quando sul gruppo whatsapp degli exchange (ne esistono a bizzeffe, ma questo è il primo gruppo in cui sono entrata ed è quello a  cui sono più legata) si è scatenata una discussione tra exchange attuali ( Io & Antonio) ed exchange futuri ( Francesco & Luisa). Da notare che il nome del gruppo è exchange attuali e futuri...
Anyway, la discussione riguardava l'argomento amici exchange italiani, amici exchange e amici autoctoni. 
Francesco e Luisa partiranno del 2016 e , come ogni ragazzo prima di partire, desiderano vivere al massimo la loro esperienza e non sprecare il loro tempo parlando Italiano e stando con gli Italiani. Vorrebbero, in futuro, stare solo con gli autoctoni sin dall'inizio per non gettare via tempo prezioso. 
Io e Antonio, invece, stiamo già vivendo la nostra avventura, io in Danimarca e lui in Slovacchia. E sosteniamo che gli exchange vicini a noi sono la nostra ancora di salvezza, e gli italiani sono come acqua nel deserto.
Prima di partire tutti, compresa me, condividono anche piuttosto fermamente l'idea di Fra e Lu.
Infatti, lo ammetto: quando ho scoperto la presenza di così tanti italiani, vicini a me, non ero molto contenta, ma ora ringrazio ogni giorno la loro presenza. 
Ora vi racconto di me e della mia esperienza.
Innanzitutto dovete sapere che io non faccio amicizia molto facilmente, sono tendenzialmente timida e amo stare da sola, quindi non ho mai avuto moltissimi problemi riguardo a questo. Inoltre ho avuto davvero tante delusioni nel campo, che mi hanno portato a pensare (come dice il proverbio): meglio sola che male accompagnata.
So che questa filosofia di vita è sbagliata in Italia, nel mio paese, vicino alla mia famiglia, a tutte le mie conoscenze e sicurezze, perché ovviamente, stando soli si sta male. In Italia, però, non si è mai davvero soli, quindi è davvero difficile capire cosa significa veramente la solitudine. Ora immaginate quanto l'idea sia corretta qui, dove davvero sono sola. Dopo un primo momento, in cui non sentivo il bisogno di nessuno, ho iniziato a provare la necessità di parlare con qualcuno, di avere qualche amico vicino a me e non a chilometri di distanza. Ho cominciato con la mia famiglia ospitante, ma il mio bisogno non si colmava, anzi mi sentivo sempre più sola. Poi finalmente è iniziata la scuola, e ho conosciuto gli altri exchange, ma purtroppo sono diventata amica solo con gli italiani. Purtroppo perché mi piacerebbe essere amica anche con le altre ragazze provenienti dal tutto il mondo, ma è difficile perchè non abbiamo molte affinità, e di conseguenza il mio circolo di amici si apriva e chiudeva attorno agli Italiani. Ora sono passati più di due mesi e la nostra amicizia cresce sempre di più perchè è nata in un momento di difficoltà e non comune per ragazzi della nostra età e attraverso tutte le risate e pianti, e vi assicuro che ne sono stati tanti, siamo un bel gruppo ora, o meglio siamo divisi a coppie, ma quando siamo tutti insieme è sempre "spettacolare".
Dopo due settimane di soli exchange ho finalmente conosciuto i miei compagni di classe, o meglio compagne... Ogni giorno parlavo con una persona diversa, conversazione di 30 secondi, ma per me era davvero importante, quando non hai nessuno ogni minima attenzione è apprezzatissima e ti fa sentire bene. Così alla domanda: ma hai amiche in classe? la mia risposta era ed è sempre si. Però io so che non le posso considerare amiche perchè ci sono uscita solo due volte e in classe ci parlo un po'...
Però quando sei all'estero in un primo momento chiunque, ti rivolga la parola o ti aiuta, è un tuo grande amico. Quindi si sono amiche. Sintetizzando ora io ho 3/4 amiche danesi (compagne di classe) e il mio gruppo di italiani.
Ora che vi ho spiegato la mia situazione torniamo alla discussione di ieri sera.
Io e Antonio sostenevamo che quando sei all'estero i primi mesi ti interessa stare bene e quindi cerchi tutte le soluzioni per esserlo, e stare con tuo compatriota, parlare la tua lingua ti aiuta ad essere felice.  Io amo parlare la mia lingua, mi fa sentire bene, mi fa riposare un po'il cervello dalle tre lingue ed in più mi aiuta ad allontanare la malinconia, quindi penso che parlare italiano non è un modo per sprecare la mia più grande opportunità di vivere come una vera autoctona, anzi è un aiuto perchè mi fa stare bene. E se lo sono imparo prima, sono contenta di stare con i danesi e  non stò chiusa in camera stando male. Quindi se si riesce a conciliare amici danesi, inglesi e italiani, parlare italiano non è negativo anzi arricchisce sempre di più. Certo, questo non significa il stare solamente con gli italiani e parlare solo quello, perchè senò me ne stavo in Italia, significa dedicare il mio tempo ai miei amici danesi come a quelli italiani, studiare danese, e parlare inglese, significa essere tripolari e penso che sia sempre positivo e il più semplice modo per avere un biglietto gratuito per il manicomio più vicino. Già le persone bipolari sono pazze, immaginate quelle tripolari come me cosa sono...

 Prima di partire è estremamente facile dire solo autoctoni e non exchange, ma vi assicuro che gli exchange sono il meglio che si possa desiderare. Ora per favore non fraintendete il mio discorso, stare con gli italiani si, ma con i danesi sisi.
Un mio consiglio per i futuri exchange è quello di non dire amici italiani no e solo autoctoni perchè rischierete davvero di rovinarmi i primi mesi dell'esperienza e di stare male per la solitudine, inoltre non preoccupatevi del se sto con gli italiani (ovviamente non 24/24 7/7 ) non imparo la lingua, quella la imparate lo stesso e pure la cultura, tra scuola, famiglia e corsi. Quindi rilassatevi e non vietavi la vostra lingua che gli autoctoni amano la musicalità italiana e vi farete amici anche solo per il vostro accento, a me è successo. Tutto il mio "bellissimo" discorso riguarda soprattutto i ragazzi in paesi non anglofoni come la Danimarca e la Slovacchia. Caro lettore se hai intenzione di andare in USA, Uk o Australia, allora prendi con le pinze tutto quello che ho scritto e pensa che i tuoi futuri amici parlano una lingua che tu conosci, quindi non sii timido e tenta di stare con loro.
Exchange students
Amiche Danesi


Italienskerne




Ora dopo tutto questo enorme e contorto discorso spero di trovare altri amici danesi e approfondire le amicizie che già ho, ve l'ho scritto che sto iniziando a impazzire ;P.
Grazie mille per la pazienza e se siete arrivati in fondo siete stati davvero coraggiosi.
Alla prossimaaaa....
Vale

mercoledì 14 ottobre 2015

Il mio modo di vincere... #proudofme

Ciaoooo...
Eh si sono ancora viva, scusate per il ritardo, ma questo periodo è stato davvero difficile per me. Tra la nostalgia di casa e l'incomprensibilità della lingua, che nonostante tutti i miei impegni non riuscivo neanche ad assaggiare (non volevo e voglio parlare perfettamente dopo appena due mesi, ma capire qualche parolina in più si,invece niente), sembrava che fossi un gambero: camminavo per andare indietro. Peggioravo in tutto ed invece che andare avanti facendo miglioramenti mi sentivo in stallo, anzi quando il malumore era forte mi sentivo lasciare andare e cadere dimenticando.
Ora sono davvero in dubbio: il tempo verbale da usare nei prossimi periodi. Non so se scriverli al passato facendo finta di essere positiva e fregandomene di tutto o al contrario scriverli al presente per non sfidare la sorte e andarci cauta. Presente o passato? Di getto direi passato, ma stiamo cauti e andiamo di presente.
Come se non bastassero i problemi di un adolescente normale, sommati a quelli di un'exchange, io ho anche i miei di problemi, quindi in sintesi non sono messa bene. Purtroppo i miei sono davvero indipendenti da me, infatti dipendono solo dalle persone che mi circondano, quindi non posso risolverli io e soprattutto da sola. Non so se mai scriverò quello che mi è/sta successo nel blog. Magari arriverà nel prossimo post, magari fra tre o magari mai. Mi ero ripromessa che il prossimo post che avrei scritto sarebbe stato quello dei miei problemi con le relative soluzioni nel momento in cui li avrei risolti; ma penso che se avessi mantenuto il mio intento il prossimo post ve lo avrei scritto a febbraio. 
Quindi eccomi qua. A scrivere come sto adesso e come ho arginato i miei problemi (non risolto, sia chiaro), tornando con il sorriso e apprezzando dove sono e quello che mi circonda. Mi sono dedicata allo studio della lingua con Duolingo che tra tutti gli strumenti che ho, è davvero il più utile e lo consiglio a tutti i futuri Exchange e a tutti quelli che vogliono imparare una lingua. Inoltre ho iniziato a fare pratica con Giuditta. Molti dicono che il modo migliore per imparare una lingua sia parlare con un madrelingua, io invece sono originale e controcorrente e penso che sia più utile parlare con uno studente, quindi cercare un partner con i tuoi stessi obbiettivi e difficoltà e iniziare. Io sto facendo così. Lo so che molti mi direbbero: " con tutti i madrelingua a tua disposizione,ti alleni con un exchange?" E la mia risposta sarà sempre : "Si, l' Exchange mi capisce, ha le mie difficoltà, la mia velocità e il mio stesso livello. Un madrelingua non capisce le mie paturnie e pretende di parlare normalmente, quindi quello andrà bene quando io parlerò il danese e mi servirà il suo aiuto  per migliorarlo. Per impararlo necessito di collaborazione: due persone allo stesso livello, non uno bravo e uno scarso, perchè per lui è normale essere bravo, mentre io invece  mi sento una carretta (quando io non è assolutamente vero; ma sapete la mia autostima a che livello è)... quindi i madrelingua fra qualche mesetto... ahahahhaha. Ho inoltre iniziato a guardare cartoni animati e a leggere il giornale. Quindi piano piano sto migliorando, e quando capisco anche solo un concetto sono sempre più felice... La nostalgia di casa purtroppo non l'ho ancora sconfitta, ma penso che mai lo farò: chiamerò sempre mia mamma ad ore impossibili per chiederle assurdità, tra consigli rispetto a creme o ricette particolari, ma di questo sono contenta e  non saranno i chilometri a farmi cambiare abitudini così rassicuranti. Per i problemi esterni, come scritto prima, io non posso farci nulla, solo aspettare. Però sono felice di essere qua, di avere amici come i miei, che dall'Italia, dall'Olanda o dalla Spagna, sono sempre presenti, e di avere dei "ACF" qua vicino a me, che mi sostengono come non pochi. e di essere io. Alla fine non sono male, qua sto capendo che forse non sono da buttare e qualche qualità c'è l'ho anche io. Esco spesso e tra corsi e tra i miei fantastici ACF sono riuscita a superare il primo momento buio e oscuro. Riassumendo e chiarificando: "Qual'è la ricetta della felicità? o del superare i problemi?" "Te stessa".  Se ti piaci, se sei orgogliosa di te stessa, se hai buoni amici (non tanti, buoni nel mio caso ne bastano tre), se hai sempre più sfide e le riesci a vincere impegnandoti, non puoi non essere felice. Tutto si sistema con il tempo. E se dopo tutto sei ancora giù, parti e vai al mare, in città, nella capitale o in montagna. Vai via di casa e tutto sembrerà più facile e ti darà la forza per tornarci ed affrontare i tuoi problemi. Io non ho risolto neancora niente, ma il sorriso ce l'ho. Ho il mare, ho Copenaghen e ho me stessa... il resto sono solo parole. Trova la forza in qualcosa e inizia a capire che tu vali e non sei sbagliata (o stupida solo perchè parli un'altra lingua), perchè tutti noi valiamo (la lingua la imparerai, anzi diventerai trilingue)... abbiamo una testa e come tale va usata, quindi si segui i consigli che la gente più esperta di te ti da, ma prima pensa quello che ti fa stare meglio e agisci... La felicità è dietro l'angolo, solo che a volte siamo troppo pigri per alzarci dal letto, spegnere il computer, e andare. Io e Giuditta lo abbiamo fatto e ne siamo state ricompensate...  Infatti armate di forza di volontà e di sciarpa abbiamo intrapreso una pazzia: camminare 23 km con una temperatura di 7° gradi... Eh si cari lettori, siamo pazze, ma ce ne vantiamo... Ricordatevi sempre che la pazzia buona e sempre ben ricompensata, guardate la nostra: (Lasciate perdere le nostre facce, stanche dalla camminata e dal freddo)














Non sembra la casa di Biancaneve?

IO sono ancora senza parole...




Quindi sono qui da 70 giorni e sono sempre più consapevole di me e sempre più orgogliosa di me stessa... Inoltre ho davvero visto posti davvero mozzafiato che mi fanno sempre innamorare di più di questo paese delle fiabe...

Grazie mille
Alla prossima
Vale

domenica 27 settembre 2015

Incontri casuali o forse no?

Hej,
lo so che non aggiorno da tanto, ma tutte le volte che avevo un' idea, o non avevo tempo per dedicarmici  o iniziavo, ma non trovavo le parole esatte e quindi di conseguenza cancellavo e mi dicevo:"alla prossima"... questo fino ad ora.
Ieri ho incontrato "casualmente" un famoso cantante di cui non avevo la più pallida idea di chi fosse: Benjamin Lasnier.
Se anche voi come me non avete la più pallida idea di chi sia: è un cantante di 16 anni, molto stile Justin Bieber, che fino ad ora ha prodotto cover e un singolo. Nulla di chè se solo il mio amico non fosse suo fan.
Ieri siamo andati a Copenaghen, gita organizzata da circa due settimane.
Il programma era cambio delle guardie, sventrup (main street con quintali di negozi), casa del cantante e nyhavn ( canali con case tutte colorate). Tutto perfetto apparentemente...ahahhahhah
 Questo post lo voglio dedicare al preincontro e all'incontro stesso.. Penso che tutti gli altri momenti della giornata sinao stati troppo ordinari in confronto a quello che vi voglio raccontare.
Bene, iniziamo col dire che la casa del cantante era a due chilometri dalla via principale, nel quartiere più ricco della città.
Una volta arrivati è iniziato il primo momento di "discussione" e di "figure di m***a"...Giuditta non voleva suonare perchè si vergognava, Stefano perchè continuava a insistere sul fatto che ad un maschio non avrebbe mai risposto e quindi non voleva, nonostante fosse l'unico interessato e poi c'ero io a metà tra la vergogna per il mio inglese e a metà tra la vergogna per il gesto.  Nel mentre, ovviamente non potevamo stare in piedi, e allora ci siamo seduti sul gradino davanti al portone, sempre nella speranza che abbia dovuto uscire e togliere noi dall'imbarazzo di suonare il campanello. Appena seduti, sono arrivati due signori, che dal giudicare da come erano vestiti saranno stati miliardari. Scioccati, ci hanno fatto alzare e chiesto con lo sguardo di andare via.  In seguito abbiamo visto che possedevano una Maserati, conferma della loro ricchezza. Andati via ci siamo riseduti ed è arrivato un altro uomo con un bambino e anch'egli c'ha chiesto: "cercate qualcuno?" e Stefano: "NO, no nessuno. Siamo solo seduti". Come se fosse la cosa più normale del mondo.
 Anyway, dopo un'oretta buona a discutere e a partite di io non lo faccio, presa dalla stanchezza e dal fatto di avere molto freddo, ho suonato il campanello e inaspettatamente hanno aperto il portone... Insicuri, non sapendo che fare lo abbiamo chiuso e abbiamo risuonato. Il portone come nel peggiore del film dell'orrore si è riaperto. E allora io e Stefano siamo entrati, terrorizzati e in imbarazzissimo. Alla nostra destra, sulla parete c'era un enorme cartello in stile classico con i cognomi delle famiglie ed il piano in cui si trova la loro abitazione. Piano 2. Arrivati, la porta era semiaperta, come nel dire:"entrate pure". E così abbiamo fatto. Siamo entrati nel salotto di un cantante famoso, senza appuntamento ne nulla, nel quartiere più ricco nella capitale di uno degli stati dove la vita costa di più... Non so se capite davvero cosa abbiamo fatto e l'imbarazzo nel farlo... In salotto poi è arrivata la donna delle pulizie a chiederci chi cercavamo, noi: Benjamin. Lei: ve lo chiamo subito.
Era in bagno: abbiamo sentito il rumore dello sciacquone.
 Voi davvero non potete capire, io ero talmente in imbarazzo che sembrava fossi intimidita da un bambino famoso ( lo so che ha solo un anno in meno di me, ma davvero sembra un bambino), per essere una sua grande fan quando in realtà neanche sapevo chi fosse... ahahahhahahh Purtroppo non mi sono vissuta bene il momento ahahah, il mio amico grande e grosso ( è alto 190 cm) era davvero:" OMG, non mi ricordo neanche il mio nome, è il mio idolo"... e io beh, bella casa... ahahhaha Dopo la presentazione, gli abbiamo chiesto di scendere per farci qualche fotografia, e lui: "certo, un momento che mi metto le scarpe". Noi quindi, ci dirigiamo verso l'usicta, tentiamo di aprire la porta: ma è impossibile. Dopo due minuti di tentativi falliti, si affaccia lui dal corridoio chiedendoci se avessimo problemi, e noi con il nostro miglior sorriso: "secondo te?". Allora ci apre la porta e quindi scendiamo le scale, io imprecando e Stefano eccitato dall'idea, tutto sorridente. Vi giuro non ho mai imprecato così tanto tutto assieme..ahahhahaah

IO & Benjamin
Sceso, ci siamo fatti le tanto attese foto ( che vi allego) e siamo andati via... Stefano immediatamente ha postato le foto con il suo cantante in ogni tipo di social network esistente e ha telefonato a non so quante persone. Avendo postato anche la mia, mi sono ritrovata commenti come: " quanto la invidio", "pagherei per essere lei". Quando io non so assolutamente chi è, tanto che mi è sembrato solo un ragazzino montato in modo pauroso, viziato e pieno di sè... Ma vabbè opinione mia.
Intanto posso dire di avere una foto con una persona famosa... ahahahhahahah .
Oggi ho fatto una ricerca su chi sia, e forse un pochino famoso,in tutto il mondo, lo è:  anche alcune mie amiche in Italia sanno chi è. ahahha
Dai sono stata fortunata.
HO LA FOTO CON BENJAMIN LASNIER...wow
Del tipo esperienze all'estero che non ti sogneresti mai di fare.
Grazie mille...
Alla prossima (sperando in qualcosa di meno imbarazzante)
Vale
Tutti insieme
Stefano & Benjamin ( da notare la differenza di altezza)