giovedì 24 marzo 2016

Firenze

Ehy,
scusatemi se non mi sono più fatta viva e non ho più scritto post da natale, ma ho avuto il blocco dello scrittore aiutato dal poco tempo disponibile per scrivere. Sarebbe inutile dire che non è successo nulla di rilevante da raccontare perchè non è vero. È passato capodanno, l'arrivo di Fede (exchange student italiana), la visita di posti mozzafiato, il musical scolastico, le vacanze e il festival del cioccolato. Come potete ben capire non sono stata ferma un attimo e purtroppo il blog è passato in secondo piano. In questo post vi voglio parlare della mia gita scolastica a Firenze e del tornare a casa. Eh si, Domenica sono partita per tornare a "casa" per cinque giorni. Alle cinque del mattino è suonata la sveglia e dopo esattamente dodici ore ero in Italia. Purtroppo non sto scherzando da Slagelse (dove vivo io) all'hotel abbiamo dovuto prendere due treni, due aerei (scalo ad Amsterdam) ed un pullman . Perchè ovviamente l'importante è complicarsi la vita. Alla fine, al contrario di qualche mia compagna, sono stata bene, perchè amo viaggiare ed i treni e gli aerei mi rilassano. Una volta arrivati, abbiamo subito avuto le prime due ore di tempo libero, per poterci preparare per la cena. Personalmente ho passato tutto il tempo alla tv, quanto è stato bello rivedere gli stupidi programmi televisivi italiani come domenica in con Barbara d'Urso mentre intervistava Renzi. MI sono emozionata a capire, senza prestare nessuna forma di concentrazione, la tv. Ero troppo esaltata, come lo sono stata  nel camminare e sentire molta gente che parlava la mia lingua, mi sembrava quasi impossibile, come se fossi in un altro mondo. Mi sono sorpresa, soprattutto per i riflessi involontari del mio cervello. Ora spiego meglio, se camminando urti una persona, la prima cosa che dici è scusa, il problema che dipende la lingua in cui lo dici, e per i primi tre giorni continuavo a dire undskylde o tak (Grazie), non realizzando di essere in Italia e di poter semplicemente dire scusa o grazie. Ormai ho come riflesso involontario dire tak per ogni minima cosa. Un' altra cosa a cui non avevo mai pensato di potermici abituare e far fatica a non farlo è stato il cambio mentale Euro-Corone. Mi sembravano totalmente assurdi i prezzi perchè il mio cervello involontariamente li convertiva in Euro pensando fossero corone, quando erano già in euro. Le sensazioni che ho provato ad essere in Italia sono indescrivibili. Molte volte il mio desiderio più grande è stato prendere un treno e tornare a casa, ero cosi vicina, ma allo stesso tempo così lontana. Non volevo essere li con la mia classe, non ero a casa, volevo essere li con i miei amici o con la mia famiglia. Sotto quel punto di vista è stato difficile. Ora sono contenta di essere tornata in Danimarca a vivere la mia "vita" per un anno. A Firenze mi sentivo disorientata, non capivo più nulla, era come essere in una terra di mezzo, ne tutto ne niente. L'unica cosa davvero positiva è che mi sono sentita molto orgogliosa di essere italiana vedendo tutta la bellezza storica e l'arte.
Ovviamente mi sono resa anche conto di quanto il mio italiano stia peggiorando, ma ignoriamo.
Scusatemi ancora per il ritardo.
Alla prossima e Buona pasqua
Valentina